Recuperare spazi di vita: perché questa è stata la chiave di svolta nella mia vita, dopo il percorso psicologico fatto, e questo è il messaggio che vorrei dare alle donne che, come me, hanno vissuto la terribile esperienza dell’aborto, scelto o subito. In un momento in cui ero diventata pessimista, cupa, invidiosa, triste, spigolosa, appesantita da questa cappa di dolore e rabbia, di cui a stento si poteva parlare, che mi faceva sentire inadeguata e di cui inconsciamente quasi mi vergognavo, mii sono avvicinata, tramite il passaparola, al Mandorlo, senza sapere bene a cosa sarei andata incontro, ma mi sono fidata delle parole di una persona amica. Oggi, pur non avendo ancora un figlio, sto meglio, mi sento un albero in crescita, con alcuni rami potati, ancora fragile, ma che ce l’ha fatta a sopravvivere. Parlare della mia sofferenza, parlare, dei bambini persi, mi ha portato, pur attraverso le lacrime, a vedere la mia vita da una prospettiva diversa, a capire e capirmi, ad accettare e ad accettarmi, a dare un nome e un posto alle emozioni, alle persone e alle cose. Ora sono tornata a sorridere, ad avere voglia di organizzare un viaggio, una cena o altro, di vivere a fondo e di godermi la vita, così come è ora, trovando un senso e un significato nuovo. Sono una donna diversa, consapevole delle ferite, ma disposta a guardare avanti. E’ possibile superare questi dolori, ma bisogna avere la forza di chiedere aiuto, di farci aiutare, di parlare della perdita, delle scelte dolorose fatte, delle paure, dei sensi di colpa e di inadeguatezza, di come siamo e non vorremmo essere, per poi iniziare a rinascere. Creare spazi di vita nuovi, che mi e ci facciano stare bene, che riempano il cuore, che diano amore e mi permettano di donare amore e amicizia. Le ricadute ci sono, ma non bisogna avere paura. Fidatevi della parola di una persona amica….
Manuela